Tibet Libero
7 ottobre 1950 la notte dell’invasione

L’esercito cinese, feroce e ben armato, il 7 ottobre del 1950 varcò la frontiera tibetana senza nessun preavviso.   45.000 soldati  cinesi affrontarono  poco meno di 7.000 militari tibetani. Questi erano quasi tutti volontari, tra loro vi erano molti nepalesi e bhutanesi. Fu una carneficina di breve durata dove morirono almeno 4.000 tibetani e non più di 1000 cinesi.

Il Dalai Lama va in Cina da Mao a parlamentare

Il Dalai Lama nel 1954 si recò a parlamentare a Pechino con Mao avendo da lui ampie rassicurazioni su una forma di autonomia di governo del Tibet. Effettuò quindi una visita in Tibet nel 1957 trovandolo in uno stato coloniale simile a quello che i meridionali dovettero sopportare con l’invasione piemontese del 1861. Malversazioni diffuse, legge marziale applicata liberamente, distruzione della lingua, della cultura, delle tradizioni e dei monasteri.

la guerriglia provoco’ una repressione brutale

L’unico paese che tentò di aiutare i tibetani furono gli USA, che aiutarono la resistenza a raggiungere i 10.000 guerriglieri. Dall’altra parte avevano una forza fino a 140.000 regolari, 10.000 veicoli, 1000 cannoni, 500 carri armati e 250 aerei di ogni tipo.

I cinesi non si fecero alcuno scrupolo di bombardare i civili inermi per piegare la resistenza facendo veri massacri, proprio come facevano i piemontesi nel sud Italia ed i nazisti, raggiungendo lo scopo.

Il Dalai Lama riuscì a fuggire in tempo dal Tibet, prima che il Potala fosse preso a cannonate dai cinesi, stabilendo il Governo del Tibet in esilio, che noi Meridionalisti riconosciamo come governo effettivo del Tibet occupato.

il tibet venne diviso ed annesso a province cinesi

Il Tibet venne smembrato amministrativamente nel 1959, mentre le enormi ricchezze naturali come l’acqua e gli spazi, furono aggrediti dalla fame di sfruttamento dei cinesi. Ci fu un continuo arrivo di coloni da varie aree cinesi. Oggi il Tibet, e la capitale in particolare, rischia di di diventare un enorme bazar all’aperto abitato in prevalenza da cinesi, che sfruttano la mano d’opera locale considerandola di fatto “non cinese”.

per la ue e l’ italia contano gli affari e non i diritti umani ?

Noi meridionalisti protestiamo oggi anche contro il governo italiano e la UE, che danno la mano e diventano amici del governo cinese, dimenticandosi dei Diritti Umani. Bruxelles e Roma fanno affari con stati come quello cinese, che hanno in mente solo la loro espansione, economica e materiale. Questi stati si espandono con le buone o con le cattive, e fare affari con loro è possibile soltanto con regole vincolanti. La UE e l’Italia devono far rispettare i Diritti Umani  agendo proprio sugli affari e sui contratti stipulati con stati dittatoriali come la Cina.

i meridionalisti riconoscono il governo del tibet in esilio

Il Tibet è e resta uno stato sovrano, occupato militarmente da forze straniere non legittimate a governarlo e nemmeno a  sfruttarlo.

Alessandro Citarella

Segretario Politico dei Meridionalisti