Documento della Segreteria Politica dei Meridionalisti Democratici sulla tenuta democratica e la lotta meridionalista.
L’attuale momento politico è causa di profonda preoccupazione per i Meridionalisti Democratici.
Le dichiarazioni del “dispotico” ministro degli interni
Le recenti dichiarazioni del “dispotico” Ministro degli Interni e vice-Premier, il leghista Matteo Salvini, non devono essere sottovalutate. Infatti, nella storia delle democrazie europee, personaggi come Salvini hanno severamente minacciato e spesso danneggiato i sistemi democratici. Hanno favorito la degenerazione in senso anti-democratico della società con campagne di odio e di paura indirizzate a minoranze e stranieri.
Non è rilevante se Salvini creda effettivamente nelle cose che dice o se le usi per aumentare il suo consenso elettorale. Invece, è molto pericolosa la deriva estremista generata dagli odiosi concetti che urla ai quattro venti.
Questi concetti, espressione del “populismo estremista” creano facile consenso all’interno di una parte della popolazione, già vittima di devastanti politiche economiche. La rabbia di questa fascia della popolazione è facilmente indirizzabile contro il “diverso”, le minoranze, gli stranieri.
A supporto di ciò, attraverso decreti che rasentano l’incostituzionalità, si riducono le garanzie fornite dallo stato di diritto. Si criminalizza la solidarietà e le attività delle organizzazioni non governative.
Tenuta Democratica: difendere lo stato di diritto
La difesa dei diritti civili e sociali, la libertà, la solidarietà, e il rispetto degli esseri umani sono alla base del pensiero meridionalista democratico. Pertanto, ogni iniziativa a tutela della libertà, della democrazia, dello stato di diritto e della tutela delle fasce più deboli, autoctone o migranti, va sostenuta! La lotta per il riscatto e il rilancio del Sud non può essere scissa da quella per la difesa della democrazia e dello stato di diritto.
Assenza di politiche per il Sud
Tuttavia, la preoccupazione dei Meridionalisti Democratici è anche dovuta alla totale assenza di provvedimenti per il Sud in questi quattordici mesi di governo.
Risuona ancora l’eco dei vuoti proclami dell’attuale governo in merito alle politiche per il Sud. Infatti, non c’è nulla che il governo giallo-verde abbia messo in atto per il Sud che non fosse già previsto da governi precedenti o dai provvedimenti disposti dalla Comunità Europea.
È drammaticamente evidente che provvedimenti di politica sociale, come il reddito di cittadinanza, la “quota 100” e le regole sul precariato hanno avuto effetti pari a zero sul Sud. Inoltre, non si intravedono iniziative politiche nuove per le infrastrutture. Ci sono solo quelle già formulate dall’Europa o dai precedenti governi, e purtroppo non ancora attuate. Ancora più grave, nel caso di progetti già approvati, non ci sono piani attuativi. Quindi, non ci sono piani né liberali né statalisti per il rilancio dell’economia del Sud. Non ci sono iniziative per favorire l’aumento delle attività produttive nel Mezzogiorno. Infine, non possiamo che osservare tristemente che nel frattempo, i giovani continuano a migrare verso Nord e verso l’estero. Insomma, niente di nuovo per il Sud. Tutto uguale ai cicli politici che si ripetono da circa 150 anni.
Tenuta democratica e Meridionalismo: Che fare?
Che fare? Difendere lo stato di diritto, perché la lotta per lo sviluppo reale del Sud, affrancato da sistemi di stampo colonialista deve essere realizzata attraverso percorsi costituzionali e con le istituzioni. Pertanto, “il dispotico” Salvini e tutti coloro che vorrebbero attaccare la democrazia ed i diritti che ne derivano, devono essere fermati da un fronte democratico, allargato, trasversale, da destra a sinistra. Contemporaneamente, insistere energicamente e senza distrazioni nella lotta contro la disuguaglianza territoriale che danneggia in primo luogo il Sud.
In conclusione, è necessario convincere la nostra popolazione che i politici meridionali che militano nei partiti che siedono in parlamento non fanno e non hanno fatto nulla per attuare l’articolo 3 della Costituzione. Ricordiamo che l’articolo 3 recita:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Eleggere meridionalisti
Dunque, i Meridionalisti Democratici continueranno a lavorare per unire tutti i meridionali che desiderano un reale cambiamento per il Sud. Un cambiamento nel modo di governare il territorio, contro politiche assistenzialiste, base del clientelismo elettorale. Serve un piano economico serio, che miri a favorire la creazione di attività economiche compatibili con le risorse del territorio. Solo in questo modo si riuscirà a creare lavoro per trattenere i nostri giovani.
Inoltre, i Meridionalisti Democratici porranno in essere ogni azione per unire tutte le formazioni meridionaliste nella Confederazione dei Movimenti Identitari (CMI).
Ora è necessario creare le condizioni affinché siano eletti meridionalisti in tutte le istituzioni, dai comuni alle regioni, dal parlamento nazionale a quello europeo. Solo attraverso una vera rappresentanza politica istituzionale sarà possibile trasformare i proclami in provvedimenti ed offrire al Sud un futuro migliore.