CongressoIl nuovo Direttivo al lavoro

Il 28 novembre 2021, si è tenuto il Congresso dei Meridionalisti Democratici-federalisti europei ad Aversa. Il tema politico del Congresso ha riguardato l’annodare i fili del pensiero Meridionalista, trovando un modo di fare politica con una organizzazione funzionale ai cambiamenti in atto nella società. In foto il nuovo Direttivo al lavoro.

Il nuovo nome del Movimento ed i neo eletti

Il Congresso ha sancito una modifica del nome che adesso è “Meridionalisti e Federalisti Europei”. Questi i nuovi eletti con i rispettivi incarichi:

Alessandro Citarella è il nuovo Presidente dei Meridionalisti, Domenico Capobianco è il Presidente Onorario, Giusy Meola il Vice Presidente, Luigi Guarino il Segretario, Pietro Corbo il Tesoriere. Il Consiglio Direttivo è composto da  Antonio Manfredonia, Tony Quattrone, Giancarlo Chiari, Guglielmo Grieco, Libero Sica, Roberto Longo.

Questa nuova organizzazione è scaturita dalla trasformazione del Movimento dei Meridionalisti, che da Partito Politico puro diventa Associazione Politico Culturale.

Un cambiamento per adeguarsi ai cambiamenti

I rapidi cambiamenti in atto nel mondo, ovvero la pandemia e l’emergenza climatica oramai conclamata, hanno cambiato le abitudini e la quotidianità ovunque, facendo diventare emergenza le cose più semplici. Pensare e fare politica per la nostra società sembra che sia diventato un problema serio che richiede un adattamento ai cambiamenti in atto oppure il pericolo è quello del disinteresse collettivo per la nostra visione della vita con tutto quel che ne deriva.

Nel solo 2021, in Italia sono stati registrati oltre 1.100 nuovi eventi meteorologici catastrofici, che hanno causato danni enormi all’ambiente, alle persone ed alle economie. In particolare, il Mezzogiorno d’Italia sembra essere il bersaglio preferito dai disastri, questo senza che sentiamo proferire ai governanti le parole “calamità naturale” e “ristori”.

Il pensiero meridionalista sembra essere tornato di moda tra associazioni e partiti che fino ad oggi hanno servito la causa della “colonizzazione interna” italiana, tutta a danno delle nostre terre. In questi giorni c’è stato un altro allarme dello Svimez, che riguarda un milione di giovani che da poco hanno abbandonato il “meridione” per emigrare al Nord oppure all’estero.

Più questi soggetti politici e le loro presenze associative nel tessuto sociale alzano la voce e si sciacquano la bocca con il termine meridionalismo, più il meridione conta i danni. Gli unici aspetti positivi per i nostri territori sono legati alle attività locali resilienti, dall’agricoltura al turismo qualificato passando per l’artigianato.

Pensiero Meridionalista, Azione ed Ascari

A fronte di un “pensiero ed un’azione Meridionalista” storico ben delineati, con nomi ed attività svolte da questi “padri del pensiero e dell’azione Meridionalista” abbiamo un Meridionalismo contemporaneo fatto sì da una progressiva presa di coscienza della collettività italica, ma con troppa confusione ideologica e una vera mancata rappresentanza politica per il Meridionalismo.

Continueremo a fare la giusta chiarezza a livello ideologico aumentando la platea di chi prende coscienza della disparità di trattamento territoriale, mantenuta e guidata dai soliti ascari nati al Sud ma al servizio del Nord (parliamo di Partiti politici, multinazionali e banche).

Proseguiremo nella ricerca della soluzione dei nostri problemi, che deve passare per una vera rappresentanza degli interessi dei 20 milioni di abitanti del Mezzogiorno, costruendo un sistema politico frontista, che sia unitario. Questo faremo accanto assieme ad una azione di lobby verso chi ci governa, a livello locale e centrale.

Continueremo a fare sistema con chi in Italia ed in Europa, ma anche altrove, è colonia o colonia interna, e guarda al proprio riscatto attraverso autonomia, indipendenza economica ed affermazione delle proprie tradizioni e della propria identità di popolo.

Che fare nel mondo meridionalista per il meridione

Assieme ad altri si può perseguire questo risultato, facendo a meno dei narcisisti della politica e dei  divisori di professione che sono in mezzo a noi. I risultati dell’azione di questi soggetti, oramai ben conosciuti negli ultimi dieci anni, sono ben visibili. Giovani allontanati dalla politica attiva meridionalista e disgregazione di interi movimenti, prima fatti diventare forti attingendo dagli altri movimenti e poi lasciati sgonfiare con la scomparsa di tanti, troppi attivisti e gruppi politici più localizzati geograficamente. Divisione creata ad arte prima delle tornate elettorali per evitare il fronte unito dei meridionalisti. Staremo in guardia e renderemo note le manovre di chi vorrebbe dal Parlamento un Meridionalismo che avalli i programmi e la sostanza dei Governi che spacciano “per il Sud” ricchi premi e cotillon da luna park per l’eguaglianza.

Il Congresso ha deciso che a livello organizzativo passiamo da Partito Politico puro ad Associazione Politico Culturale, con lo scopo di migliorare le condizioni della nostra terra e di favorire e promuovere la partecipazione alla costruzione di un soggetto unitario, anche federato, che veda finalmente una alternativa, in particolare alle forze politiche che ci governano localmente, le quali altro non sono che dependance del governo in vecchio stile coloniale britannico.

Dal Congresso: Annodare il pensiero meridionalista vero per costruire un futuro vero

Mettiamo all’indice una volta e per tutte il motto e chi lo recita: “se va bene il Sud, va bene l’Italia”. Il resto d’Italia va benissimo rispetto a noi, proprio perché, inclusi i fondi Europei in erogazione con NEU e PNRR, il loro reddito pro capite e la qualità dei servizi miglioreranno, ancora aumentando il divario esistente. Queste voci, stupide o furbe, ci propongono come vitello da sacrificare sull’altare Tosco-Padano. Per adesso un esercito di giovani, un milione, è stato arruolato altrove e non a casa nostra, ma un altro milione a breve andrà via. Pensiamo quindi a noi stessi perché altrove ci pensano già da soli, non è il caso di aiutarli a farci ancora più male.

p. i Meridionalisti

Alessandro Citarella

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