regionali in franciaVittoria indipendentisti in Corsica

Sono concluse le elezioni Regionali e Dipartimentali in Francia. Vince l’astensione con quasi il 68 %. Otto giovani su 10 non sono andati a votare.  Questi sono i numeri del fallimento di questa politica. Una politica senza incontri e con una partecipazione virtuale non esiste. Sia nel 2015 che oggi chi governa ha provato a governare e far politica “virtualmente”, mandando esercito e polizia in assetto di guerra verso chi aveva intenzione di dire la sua e di dissentire. La gente gli ha risposto con sdegno.

Vince  l’astensione e fanno progressi gli eco-autonomisti, sparisce il Macronismo

Macron diventa Micron, e con il 7% di fatto sparisce dalle Regioni, e ci auguriamo che il suo liberismo spinto scompaia anche dal radar delle prossime politiche.

Vincono la destra moderata, dei gollisti, e l’area socialista, con una forte crescita in Bretagna di “Bretagne d’Avenir” , che vede assieme Ecologisti ed Autonomisti dell’UDB, insieme dovrebbero entrare nel Consiglio Regionale superando lo sbarramento dell’8%.

In Corsica Autonomisti ed Indipendentisti, forti di un’eccellente gestione amministrativa, stravincono piazzando ai primi tre posti ben tre liste autonomiste ed indipendentiste, sia in Regione che nei Dipartimenti.

La Destra si spacca e fa vincere i Repubblicani ed i Socialisti

In posizione subordinata la formazione politica di Le Pen, che probabilmente sconta la trasformazione in forza politica abbastanza moderata. La spaccatura del suo partito, che ha rafforzato la destra estrema, ha però lasciato Le Pen al 20% medio e la Destra estrema ad una percentuale forte solo nel sud costiero della Francia, ma non hanno Presidenze di Regioni. Assieme avrebbero avuto le carte in tavola per essere il primo partito in Francia. Hanno invece dato spazio alla rinascita dei gollisti che diventa il primo partito seguito a ruota dai socialisti e con una Regione conquistata addirittura dal redivivi Centristi.

Le regionali in Francia sono state lacunose e male organizzate

La disorganizzazione burocratica, che si è ripetuta ben due volte, ha imperato. Certificati elettorali mai arrivati a destinazione. Presidenti di seggio e scrutatori assenti e non sostituiti. Scrutini lenti e lacunosi. Tutto questo ha dato prova di dove porti uno stato in regime “privatistico”.  Lontano dalla partecipazione, dalla democrazia e dalle funzionalità minime.

I Meridionalisti continuano a supportare Autonomisti, Indipendentisti e Ambientalisti radicali

Noi Meridionalisti siamo, storicamente, sostenitori dell’autonomismo bretone ed occitano e dell’indipendentismo in Corsica. Pertanto, non possiamo che essere ben contenti della sconfitta del liberismo coloniale di Macron e di un primo ritorno alla “politica” tradizionale. Ovvero, di quella politica quella fatta da chi partecipa con ideologie chiare e non da chi si intesta un marchio e vuole farsi votare con la pubblicità, i soldi e l’aiuto di media amici. Il risultato finale lo abbiamo visto, non sono in grado nemmeno di far votare gli aventi diritto.

L’Ambiente al primo posto poi crescita e sviluppo

Altra nota che guardiamo con favore è l’aumento delle adesioni a posizioni politiche ed amministrative ecologiste si ma radicali. E’ questo che deve oggi prevalere su ogni altra cosa. Chi vuole ancora  star dietro a “crescita e sviluppo” dando all’ambiente un posto di secondo piano sta oggi suonando con forza la marcia funebre per il nostro pianeta. 

Alessandro Citarella

Segretario politico dei Meridionalisti