Noi Meridionalisti non possiamo guardare il ricco circo mediatico delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 stando in silenzio. Lo sport unisce i popoli ma viene ancora oggi scientificamente usato dai governi per mascherare comportamenti inaccettabili distogliendo l’attenzione dalla sofferenza di intere etnie o di repressioni da cancellare.
I Governi italiani supportano la Cina e non i Diritti Umani
La Cina oggi ha messo in piedi un circo mediatico per straricchi dove girano miliardi di dollari. Dietro questi fasti vi sono campi di prigionia, deportazioni, schiavitù, invasioni armate e dumping finanziario possibile con la connivenza di governanti piegati al volere di multinazionali e banche d’affari. Queste Olimpiadi l’Italia doveva boicottarle oppure, come anno fatto altri paesi, non inviare diplomatici e rappresentanze politiche a questo evento.
Questi ultimi governi italiani hanno preso una deriva del tutto negativa verso i diritti umani. Lo testimonia la costante vicinanza sia economica che di supporto politico a leader e governi di paesi messi quasi al bando dalla comunità internazionale per il loro comportamento. In particolare con la Cina oltre a poche critiche ben nascoste dai media senza alcun costrutto pratico ci sono soltanto ammiccamenti tra affaristi. Come abbiamo già denunciato pubblicamente i toni degli ultimi governi italiani e degli stessi cinesi sulle relazioni intrattenute sono delle fotocopie della felicità nelle relazioni politiche, economiche e finanziarie.
I quattro esempi che condannano la Cina e chi la sostiene
Ricordiamo solo i quattro pilastri della vergogna che fanno vedere al mondo intero quanto sia pericolosa la Cina per i diritti umani più elementari, e quanto sia determinata a prendere quello che vuole con l’uso di ogni mezzo. All’indice in particolare mettiamo Xi, l’attuale Presidente, un vero campione in termini di razzismo e xenofobia e politiche guerrafondaie.
Lo scandalo del popolo degli Uiguri nel silenzio italiano
Il Presidente XI nel 2014, appena insediato al vertice della Cina cominciò l’opera di distruzione della storia e della identità degli Uiguri. In meno di sette anni ha internato in campi di rieducazione ( Gulag ) , ben 3 milioni di persone di ogni età, ha fatto distruggere 8000 mosche visto che gli Uiguri sono musulmani, e fa sterilizzare progressivamente le donne in età fertile contro la loro volontà. Questo popolo ha commesso il solo peccato di volere mantenere una propria cultura ed identità. Gli Uiguri tra le altre cose vengono sottoposti ai lavori forzati per produrre quanto serve alle industrie locali, che ovviamente vendono all’estero soprattutto vestiario a prezzi da concorrenza sleale.
La repressione violenta dei diritti ad Hong Kong nel silenzio italiano
Le vicende di Hong Kong sono ben note a tutti. Dopo aver promesso davanti al mondo intero di lasciare ampia autonomia al piccolo lembo di terra lasciato dagli inglesi, in breve tempo ne hanno fatto scempio. Subito cancellata l’autonomia le proteste, al pari di quelle di Tien An Men sono state soffocate con arresti di massa, sequestri e sparizioni dei leader dell’opposizione. Hanno chiuso i giornali liberi e hanno messo al bando i giornalisti non allineati alla dittatura. Vi sono state condanne a non finire per chiunque abbia avuto la sventura di essere ripreso, fotografato o denunciato in modo anonimo.
Hong Kong: dalla padella inglese alla brace comunista cinese – Meridionalisti
La Cina vuole invadere Taiwan mentre l’Italia si gira altrove
Taiwan è un’isola felice che ha il solo problema di produrre la metà dei semiconduttori circolanti sul pianeta e il 65% dei microchip presenti negli smartphone, nei computer ed in ogni oggetto elettronico in circolazione. Per la Cina è una priorità la sua sparizione dall’elenco dei paesi liberi e vogliono fargli fare la fine del Tibet. E’ pronta una invasione militare da anni, che non parte per il massiccio armamento dei taiwanesi e la forte presenza di truppe statunitensi armate pesantemente accanto ai governi di Taiwan.
L’Italia non parla del Tibet ma stringe la mano al dittatore cinese Xi
Del Tibet tutti conoscono la storia. Dopo aver rassicurato le autorità tibetane e quelle occidentali sulle loro intenzioni amichevoli la Cina invase il Tibet, paese pacifico e con una simbolica presenza militare, facendo strage di chiunque si parasse davanti alle sue truppe. Il Tibet era un paese meraviglioso, dove c’erano enormi sorgenti di acqua dolce assieme ad una fauna rispettata da tutti, e dove l’uomo viveva assieme alla natura. Oggi è stato trasformato in una prigione a cielo aperto.
Tibet libero! Siamo a 70 anni dall’invasione armata – Meridionalisti
Il numero dei cinesi fatto arrivare in Tibet è stato esorbitante rispetto ai tibetani residenti. I tibetani subiscono quello che gli emigrati inglesi prima e gli americani poi hanno fatto subire ai nativi d’America. Ma qui è ancora peggio perché vengono distrutte progressivamente i monasteri e con loro la tradizione e la cultura locale. Questo avviene con una ferocia purtroppo ben conosciuta e documentata. Questo accade mentre i Ministri italiani bevono e mangiano parlando di soldi e di affari con quelli cinesi. Questa è una cosa pericolosa e da la misura di quel che sono i valori dello stato in cui viviamo oggi.
Boicottiamo simbolicamente i Giochi delle torture e del dolore
Boicotteremo sia i giochi, anche se a titolo simbolico purtroppo, e metteremo sempre all’indice i politici italiani. Poco tempo fa Beppe Grillo per difendere l’operato di Di Maio, il miglior amico della Cina da sempre, arrivò addirittura a scrivere sul suo blog che le cose denunciate sugli Uiguri non erano affatto documentate. Bene, adesso tace perché i documenti sono arrivati e girano per tutto il mondo. Intanto l’Italia non vuole adottare alcuna misura reale verso la Cina, anche se la UE lo ha già fatto ed ha chiesto ai paesi membri di darsi una mossa.
In Italia esiste discriminazione, ieri etnica oggi territoriale
Da allora è passato quasi un anno…ma l’abitudine tutta italiana di fare solo parole con i diritti umani qui al Sud la conosciamo bene, visto che la subiamo dal 1861, anno della invasione armata e senza dichiarazione di guerra del nostro vecchio stato. Cambiano i tempi ma non i comportamenti dei governi italiani.
PNRR: al Sud servono 5 mila tecnici, subito. – Meridionalisti
Alessandro Citarella