manifesto di ventotene

“L’Europa di Ventotene non è la mia Europa”! Con questa dichiarazione, il 19 marzo 2025 alla Camera dei Deputati, il presidente del consiglio Giorgia Meloni si allineava alla visione dell’Europa sostenuta dai reazionari. La stessa dei sovranismi e dei nazionalismi. La stessa ideologia che ha condotto gli Stati allo scontro fino alla guerra del Secolo scorso, causando morte e distruzione in tutta Europa. La Meloni, forse per far piacere a Donald Trump e Elon Musk, si è smascherata! Ha svestito i panni di europeista moderata.

Il nostro statuto si ispira al Manifesto di Ventotene

Il nostro movimento politico meridionalista si ispira ai principi del Manifesto di Ventotene, come abbiamo dichiarato nel nostro statuto del 12 novembre 2012. Ci chiamiamo “Meridionalisti-federalisti europei”, proprio perché crediamo che l’unica strada per l’emancipazione del nostro Sud passa attraverso la piena attuazione del federalismo europeo, seguendo i principi fondanti enunciati nel Manifesto di Ventotene.

Ricordiamo che il Manifesto fu scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e con il contributo di Eugenio Colorni, mentre erano confinati da regime fascista italiano sull’isola di Ventotene. Questi, immaginarono e proposero la creazione di un’Europa unita e federale per superare i nazionalismi che, secondo gli autori, avevano portato alle guerre mondiali.

Il Manifesto di Ventotene è un inno alla libertà, conto i nazionalismi

Il documento è un chiaro inno alla libertà, contro i nazionalismi e totalitarismi, per una Europa basata sulla democrazia, con istituzioni rappresentative. Il cuore del documento è una Europa più equa, con giustizia sociale e il superamento delle disuguaglianze economiche. Si propone una Europa unita, mettendo da parte le economie nazionali a favore di un’economia europea integrata.  Si propone di superare lo Stato nazionale a favore di una federazione europea con un governo sovranazionale, con un’autorità politica superiore agli Stati nazionali.  Nel Manifesto, il governo federale dovrebbe gestire, in particolare, la politica estera, la difesa e l’economia; proprio per evitare altre guerre.

Ovviamente, la chiara natura antifascista e antitotalitaria del Manifesto urta la suscettibilità dei nazionalisti, dei sovranisti e di chi ancora guarda con favore al fascismo e ad altri totalitarismi.  Nel suo discorso alla Camera, Giorgia Meloni ha deciso di allinearsi alla destra sovranista e nazionalista.

L’Europa solidale e il Mezzogiorno d’Italia

In quanto meridionalisti abbiamo osservato che l’Unione Europea, in tante circostanze, ha dato vita a importanti iniziative per la coesione economica e sociale a favore di territori svantaggiati di tutta Europa, tra cui il Mezzogiorno d’Italia. Che ha creato ed utilizzato molti strumenti finanziari, come i Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), il Fondo di Coesione (FC), il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e il Fondo per una Transizione Giusta (JTF), e il PNRR o come definito in Europa, “Next Generation EU”.  Abbiamo anche preso atto che, troppo spesso, il governo nazionale italiano è venuto meno nel sostenere queste iniziative fino, addirittura, a dirottare altrove i fondi destinati al Sud.

Il nostro movimento rimane profondamente europeista, nello spirito del Manifesto di Ventotene. Crediamo che l’europeismo federale, solidale e democratico si armonizza e si integra perfettamente con la lotta del meridionalismo democratico a favore del Mezzogiorno d’Italia. Viva tutti i Sud, viva l’Europa federalista e solidale.