La macroregione Sud torna alla ribalta con due proposte politiche annunciate nelle ultime settimane. Il 21 luglio 2017, Gianni Alemanno, segretario del Movimento nazionale per la sovranità, ha lanciato alla Camera la proposta per unificare Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise in una macroregione. Per Alemanno, la macroregione servirà “affinché il Sud compia quel salto di qualità indispensabile per superare il gap con il resto del Paese”.
La seconda, firmata da Forza Italia, annuncia iniziative referendarie per il prossimo ottobre per favorire la maggiore autonomia regionale, la riduzione del divario fra Nord e Sud, e il coordinamento delle attività delle regioni del Sud. Per saperne di più sui dettagli delle proposte forziste, rimandiamo i lettori ad un articolo del giornalista meridionalista Marco Esposito pubblicato il 2 agosto 2017 su “Il Mattino”.
Qui, invece, proponiamo la nostra analisi politica ed alcune considerazioni.
Le nostre considerazioni
Il primo punto è che coloro che propongono i referendum hanno perso ogni credibilità perché sono alleati della Lega Nord da sempre. Come “soci di maggioranza” dei vari governi Berlusconi, hanno votando molti provvedimenti che hanno favorito il Nord a danno dei Sud. Ricordiamo, per esempio, che nel 2009 il ministro dell’agricoltura del governo Berlusconi, il leghista Luca Zaia, ha escluso molti prodotti del Sud dalle categorie protette che oggi sono al centro dei trattati della Unione Europea con il Canada e con la Cina. Insomma, come si può avere fiducia di chi, quando stava al governo, ha operato a danno del Sud assieme alla Lega?
Il secondo punto è che Forza Italia ha proposto nel Sud, negli ultimi decenni, persone che sono state condannate dopo aver assunto importanti cariche politiche. Alcuni esempi: Il deputato e coordinatore campano di Forza Italia Nicola Cosentino, di Casal di Principe, è stato condannato con sentenze di primo grado in tre diversi processi. Cosentino è stato condannato nel novembre 2016, in un processo di primo grado, per concorso esterno in associazione camorristica.
Nel caso dell’ex senatore palermitano di Forza Italia Marcello Dell’Utri, la Cassazione ha confermato la condanna a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Forza Italia è stata centrale anche nell’appoggio a Giuseppe Scopelliti nella sua elezione a presidente della Regione Calabria. Scopelliti è stato condannato dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria a cinque anni di reclusione per abuso d’ufficio e falso per fatti che si riferiscono a quando era in carica come sindaco di Reggio Calabria. Ci fermiamo a questi tre esempi.
Il terzo punto è che la proposta di formare una Macroregione Sud deve essere trasversale e non può essere il frutto di tatticismo pre-elettorale. E’ troppo importante per essere travolto da giochi di partito.
La Macroregione Sud è una necessità politica
I Meridionalisti Democratici sostengono in pieno il federalismo solidale all’interno di una Europa dei popoli. Si prende atto che da tantissimi anni varie personalità meridionali hanno già proposto la creazione di una macroregione. Tuttavia, nessuna proposta è mai riuscita a guadagnare consenso né fra i politici in carica nei governi regionali, né fra gli elettori.
L’unità del Sud: Il punto di vista di Isaia Sales e di Gianfranco Viesti
Troppo spesso la mancanza di unità fra le regioni meridionali ha creato danni per il Sud, come Isaia Sales ha denunciato l’anno scorso in un articolo pubblicato su “Il Mattino” intitolato “Il Mezzogiorno troppo diviso”: “Nella conferenza Stato-Regioni i territori meridionali hanno quasi sempre avuto la peggio nello scontro di interessi per i criteri di attribuzione delle risorse (e lo abbiamo visto nella sanità e in altri settori) in quanto le Regioni meridionali quasi mai hanno espresso un comune sentire, una comune visione dei loro problemi e quasi mai si sono presentate con un’unica posizione”. Per Sales, il coordinamento è assolutamente necessario perché “L’essenza del regionalismo meridionale è la cooperazione tra le sue otto regioni. Fuori da questa dimensione è irrazionale e nocivo. Senza una visione unitaria il regionalismo meridionale vorrebbe dire la fine del meridionalismo.”
Il prof. Gianfranco Viesti auspicava in uno scritto del 2014 il coordinamento delle regioni meridionali, asserendo che “il Sud deve ritrovare la capacità di far valere, sul piano mediatico, culturale, politico e operativo, le ragioni delle proprie imprese e dei propri cittadini. Questo non si fa con tardivi e inutili proclami, come talvolta accade; ma con un lavoro serio, coordinato, tecnicamente di qualità, sulle priorità dell’agenda politica. Le modalità per realizzarlo possono essere molteplici: quel che serve è la coscienza di quanto la capacità di condizionare il ‘decision-making’ nazionale, a difesa e tutela degli interessi anche del Mezzogiorno, sia decisiva.”
Macroregione Sud: la proposta deve essere trasversale
Insomma, la questione della macroregione Sud è di fondamentale importanza per i nostri territori e non deve diventare una “questione di parte”. Non deve essere di “partito”, non deve essere “elettorale”, ma deve essere trasversale e fortemente unitaria. Nelle prossime settimane, finito il clamore mediatico, capiremo in che direzione vanno le proposte referendarie annunciate ieri a Roma.