L’Aquila sembra il set di un film surrealista
Abbiamo visitato quella che era una città bella, operosa e ricca di attività. Dopo 8 anni dal terremoto abbiamo trovato il fantasma di ciò che era l’Aquila. Sono sparite solo le macerie. La visita è stata fatta in giorni ed orari in cui maggiore è la vita in una qualunque città di questo tipo. Viste poche persone ed una città composta da quartieri del tutto slegati tra loro, come tante cittadine a se stanti.
Proponiamo alcune foto emblematiche. Abbiamo evitato per rispetto agli aquilani le foto di alcuni palazzi grandi che mi ricordavano in qualche modo alcune zone di Beirut … scheletri disabitati ben in piedi con intonaci caduti, balconi semi-crollati, finestre e balconi aperti con tapparelle storte e senza vetri… come dopo un bombardamento ed una passata di cannonate.
Essere presi per i fondelli
Gente dura ed abituata a soffrire sono gli abruzzesi, ma quando i governanti ti prendono per i fondelli portando personalità da tutto il mondo e poi facendo sedere in parlamento qualche concittadino , il più grande errore che puoi fare è quello di credergli, restare e provare ad investire tutto ciò che hai assieme a tanti altri per rimetterti in piedi e a far rinascere una città… che non è mai rinata. In tanti sono fuggiti e continuano giustamente a farlo. Tra poco arriveranno ancora soldi, non molti poiché i governi italiani per bocca dei loro rappresentanti sanno inscenare bei film di propaganda, ma hanno necessità di voti… e quando hanno necessità ti prendono per la gola offrendoti aiuti e soldi… da restituire con gli interessi ovviamente.
Chissà se le persone che andranno a votare finalmente capiranno, dopo aver visto con i loro occhi e provato sulla loro pelle chi sono questi soggetti e li allontaneranno definitivamente dal loro pensiero di voto.
Il Villaggio Trentino
I giornali di quest’anno parlano ancora di molti bambini che vanno a scuola nei container. Noi abbiamo incontrato addirittura un “villaggio trentino” a pochi km da l’Aquila, ancora abitato… è stato pagato dalla Provincia Autonoma di Trento, ed è tanto meglio di quello schifo di prefabbricati costati un patrimonio e che stanno cadendo a pezzi. L’80% dei monumenti sono sprangati, il centro storico ha un che di molto sinistro. Stranamente in piedi sono rimasti i palazzi ed i monumenti dell’Era Fascista. In molti casi addirittura le lastre esterne di pietra sono intatte. E c’è un mare di impalcature, di camicie di forza in acciaio attorno alle case, una infinità di gru. Ferme come un qualcosa a metà tra i mostri e la speranza.
Pochissimi esercizi commerciali aperti e chiusi diversi alberghi storici, poca gente in giro, pochi ristoranti in funzione, ma bei visi, più forti delle disgrazie e della grettezza dei governanti italioti e dei loro lacchè locali.
L’Aquila risorgerà
L’ Aquila risorgerà solo se lo farà come ha sempre fatto: da sola, e se terrà lontano da se i politici che contano, farà prima e sarà libera da quel marciume oggi contrabbandato per perfezione e progresso.
Un mio personale pensiero va al Ministro della Cultura ed a quello dei Monumenti Storici. Ho visto e fotografato il Forte Spagnolo. Non l’ha mai chiuso nessuna palla di cannone o assedio, ci voleva la politica italiana per tenerlo chiuso. Il monumento che avrebbe dovuto essere aperto subito o in tempi brevi. Il simbolo ed il luogo di ritrovo chiuso. Grottesco!
Decantare e magnificarsi dove la gente, qui al Sud, già accorre da sola non è cosa onesta. Sarebbe cosa onesta andare una volta ogni 3 mesi a L’Aquila quando non ci sono le elezioni e darsi da fare. Ma questi sono i “politici italioti”.
Purtroppo, l’ Aquila era parte del nostro Regno delle Due Sicilie, vero ? Non è l’operosa Emilia… è solo un pezzo del Sud. Ma forse questi ministri una attenuante ce l’hanno… non conoscono la geografia…
Per i Meridionalisti — Alessandro “Alaister’ Citarella