Il Sud deve tornare a essere un luogo dove intraprendere è facile e profittevole ed il lavoro è un diritto di tutti, stabile e remunerato
La nostra visione:
Il Sud diventa un luogo dove è facile aprire un’azienda, assumere lavoratori, fare un’attività profittevole avvalendosi di istituzioni finanziarie moderne e dinamiche.
Il Sud diventa un luogo attraente per la ricerca di eccellenza, per la nascita di imprese giovani e ad alto contenuto tecnologico, per un turismo intelligente e per un’artigianato e un’agricoltura di eccellenza mondiale.
Lo stato delle cose:
1. Il Sud, con il doppio cappio al collo posto dalla fiscalità statale e dal crimine organizzato, non è un luogo che favorisce la creazione di imprese.
2. L’alto costo del lavoro causato anche dall’altissima tassazione è fra i maggior fattori che impediscono la massima occupazione.
3. Il minor danaro disponibile per la spesa corrente, causato dall’alto costo del lavoro, dalla forte tassazione sia degli utili aziendali che degli stipendi dei lavoratori impedisce il corretto flusso di danaro nell’acquisto di merci che servirebbe per stimolare l’economia del Sud.
4. La mancanza di centri di eccellenza per la ricerca e per l’innovazione alimenta la costante e inarrestabile fuga dei cervelli migliori che per esprimere tutte le proprie potenzialità emigrano al Nord o soprattutto all’estero
5. La mancanza totale di un piano integrato e coerente per il Sud volto allo sviluppo di una industria di eccellenza quale il turismo, l’artigianato e l’agricoltura
6. La mancanza di istituzioni finanziarie nel Sud (banche, assicurazioni, venture capital, etc.) provoca una cronica insufficienza di finanziamenti per le imprese le quali quando anche riescono ad ottenere i mezzi necessari per l’attività produttiva li ottengono a tassi più elevati della media di mercato
7. La cattiva ed inefficiente macchina amministrativa, derivante da una mancanza di cultura pubblica e da una politica attenta solo all’interesse privato, è un formidabile freno alla realizzazione delle infrastrutture di cui il Sud è carente ed all’efficiente utilizzo dei fondi nazionali ed europei (FAS, POR, PON, etc.) erogati a pioggia secondo logiche spesso clientelari e non economiche.
Le azioni proposte:
La perdurante condizione di mancato sviluppo del Sud, causata dalle note condizioni storiche verificatesi a seguito della disastrosa unificazione politica del paese e dalla inefficacia e insufficienza delle azioni di stimolo messe in atto dai governi centrali fino ad oggi, impone una vera e risolutiva scossa all’economia del mezzogiorno. Scossa sempre annunciata ma mai realizzata nei fatti per la mancanza di un vero interesse da parte della politica nazionale da sempre asservita ai poteri economici e imprenditoriali del nord. Si indicano sette traiettorie per il rilancio dell’imprenditoria e dell’occupazione nel Sud:
1. Il Sud ha bisogno di una fiscalità agevolata e semplificata.
a. Attualmente le agevolazioni fiscali vengono erogate a pioggia senza una logica e una strategia di fondo. La proposta è di far convergere le varie agevolazioni e anche i fondi strutturali europei in un unico fondo “fiscale” che consenta di abbassare le aliquote sia per le imprese che per i lavoratori.
b. Si deve pensare ad una no tax area nella quale le imprese che decidono di aprire la loro attività non paghino tasse per un certo numero di anni, dai 5 ai 10 anni.
c. Le nuove imprese devono poter contrattare con lo stato, tramite una apposita agenzia, di un regime fiscale concordato in cui si stabilisce il livello di tassazione per gli anni dello start-up fino ad andare a regime
d. Le imprese che lavorano con il pubblico devono avere la certezza del pagamento. Oggi i pagamenti da parte delle amministrazioni avvengono, data la perdurante crisi finanziaria, con tempi lunghissimi e incerti. Questo si può ottenere mediante un intervento legislativo che imponga alle banche di scontare le fatture emesse dalle pubbliche amministrazioni con la garanzia della copertura finanziaria da parte dello stato a tassi di interesse di mercato.
2. Il Sud ha bisogno di una agenzia unica per l’apertura di una impresa.
Questa deve essere una struttura snella ed efficiente che sia in grado di risolvere tutte le incombenze burocratiche necessarie all’apertura di una impresa e non rimandi ad altri uffici territoriali. Il futuro imprenditore deve sapere che rivolgendosi a questa agenzia vedrà valutata in tempi brevi e certi la sua proposta con il potere di sbrigare tutte le procedure burocratiche, applicare gli incentivi fiscali ed economici vigenti e metterla in grado di essere operativa.
3. Il Sud deve favorire il dialogo tra università e potenziali imprenditori.
a. E’ dimostrato che l’interscambio di idee e di progetti tra università e centri di ricerca di eccellenza e potenziali imprenditori produce una grande quantità di start-up che hanno un notevole dinamismo e capacità di espansione in quanto generalmente aprono nuovi segmenti di mercato e hanno grandi motivazioni, alto contenuto tecnologico e bassa età degli imprenditori.
b. E’ necessario eliminare le tasse universitarie per gli studenti che si iscrivono a facoltà scientifiche ed economiche.
4. Il Sud deve essere liberato dal cappio odioso della criminalità.
La presenza di organizzazioni criminali diffuse e invadenti è il lascito avvelenato di 150 anni di stato unitario che ha considerato il sud come colonia e puro bacino elettorale. La presenza di un crimine organizzato cosi forte e pervasivo inevitabilmente inquina e distorce il normale esercizio dell’attività economica e imprenditoriale.
5. Il Sud deve avere proprie istituzioni finanziarie.
La mancanza di istituzioni proprie è ormai accertato essere una dei maggiori freni allo sviluppo delle imprese nel Sud. Come sappiamo tutte le maggiori banche ma anche le piccole casse rurali sono state completamente fagocitate dalle banche del Nord. Questo costituisce una enorme problema in quanto la possibilità di finanziarsi tramite il circuito bancario risulta più oneroso e più limitato.
6. Il Sud deve puntare a rilanciare attività primarie come turismo, artigianato e agricoltura.
Si propone la stesura di un piano completo ed articolato di investimenti volti al rilancio delle attività economiche in cui il Sud eccelle da sempre e che per un tempo ormai troppo lungo sono state ignorate dalla politica nazionale e locale. Le attività di cui parliamo sono il turismo, l’artigianato e l’agricoltura.
7. Il Sud deve ritornare ad una buona ed efficiente amministrazione.
E’ necessario promuovere e indicare come prioritario l’affermarsi di amministrazioni nuove e senza vincoli politici con le vecchie coalizioni elettorali le quali mettano al primo posto il bene comune dei cittadini e l’onestà intellettuale e personale.
Approfondimenti:
Francesco Menna: Approfondimento sui temi Imprenditoria e Lavoro.
Ivan Esposito: Per un welfare sostenibile ed efficace nel Sud dell’Italia
Marco Maniaci: Rapporto SVIMEZ: al sud disoccupazione e tsunami demografico