Non ho mai capito perché nessun sindaco di Napoli abbia mai voluto onorare i Lazzari che difesero Napoli nel 1799 contro i francesi. Non so se i sindaci preunitari l’abbiano mai fatto, ma, sicuramente, quelli dopo il 1861 certamente no. E non lo ha fatto nemmeno il “meridionalista” e “sindaco del popolo” Luigi de Magistris. Si parla sempre di popolo, ma guai onorare i Lazzari. Anzi, i sindaci napoletani hanno onorato solo i giacobini uccisi dalla vendetta di Lord Horatio Nelson. La vendetta inglese tradì gli impegni ufficiali presi dal Cardinale Ruffo, che aveva negoziato la resa dei giacobini napoletani, giustiziando l’Ammiraglio Francesco Caracciolo e company.
Insomma, nemmeno i sindaci di “sinistra” hanno mai voluto onorare il popolo che difese la città dagli invasori francesi.
Perché intervennero i lazzari?
Non è mio il ruolo di raccontare cosa accadde – ci sono testi di illustri storici che descrivono e interpretano i fatti. Ma tutti sembrano concordare sul ruolo dei Lazzari che si immolarono nella difesa di Napoli. Tutti, anche chi gli invasori francesi e gli stessi giacobini napoletani, incluso quelli odierni. La parte del “racconto” che mi interessa ricordare oggi è quanto riportato su Wikipedia, a partire dal trasferimento di Casa Reale a Palermo nel dicembre 1798:
“Venne affidato al conte Francesco Pignatelli l’incarico di vicario generale e da questi fu dato ordine di distruggere la flotta, che venne incendiata. Seguirono alcuni giorni di confusione e anarchia. Mentre gli eletti del popolo rivendicarono il diritto di rappresentare il re, l’11 gennaio del 1799 il conte Pignatelli concluse, a Sparanise, un gravoso armistizio col generale Championnet.”
“Alla notizia della capitolazione il popolo di Napoli e di parte delle province insorse violentemente in funzione antifrancese: è la rivolta dei cosiddetti lazzari, che oppose una forte resistenza all’avanzata francese. Il Vicario abbandonò la città, ormai in preda all’anarchia, il 17 gennaio. Nel frattempo nella città scesero però in campo anche i repubblicani, i giacobini e i filofrancesi e si giunse alla guerra civile: il 20 gennaio i filofrancesi riuscirono con uno stratagemma a entrare nella fortezza di Castel Sant’Elmo, da cui aprirono il fuoco sui lazzari che ancora contendevano l’ingresso della città ai francesi. Cannoneggiati alle spalle, furono costretti a disperdersi e il generale Championnet riuscì a schiacciare la resistenza. Circa 3.000 popolani antifrancesi furono uccisi negli scontri.”
Tremila lazzari uccisi in tre giorni
Insomma, abbiamo 3.000 popolani uccisi nella difesa della città in tre giorni, dal 21 al 23 gennaio 1799, e nessuno li vuole onorare. Nessun dei sindaci che si sono succeduti negli ultimi 156 anni, dalla destra monarchica ai democristiani, dai socialisti ai comunisti – nessuno lo ha fatto. E non sappiamo nemmeno se lo farà Luigi de Magistris.
Nel frattempo, propongo di onorare i Lazzari con il Canto dei Sanfedisti, interpretato dal grande Peppe Barra. –Tony Quattrone