Domani comincia a Johannesburg in Sudafrica il quindicesimo incontro dei leader del BRICS, formato appunto da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica. Il meeting durerà dal 22 al 24 agosto. Potrebbe essere il momento per formalizzare una votazione sulla proposta di Lula (Brasile) di varare una valuta propria da utilizzare al posto del Dollaro USA.
Da quel che si è capito dai passaggi negli anni questi paesi vorrebbero ancorare questa valuta al valore dell’oro o di qualche metallo prezioso. Si tratterebbe probabilmente di una criptovaluta, forse coniata con il nome R5, ovvero la somma dei nomi delle valute dei 5 stati, Real, Rublo, Rupia, Rand, Renminbi. Quest’ultimo è il nome della valuta virtuale usata dalla Cina.
La loro banca comune esiste già ed è in Cina
La loro banca è la NDB, la New Development Bank, con sede a Shangai, in Cina. Questa banca fu creata nel 2015 con lo scopo di finanziare progetti di sviluppo nei paesi emergenti, utilizzando la valuta locale dei paesi membri. Dilma Rousseff, ex Presidente del Brasile, il 19/03/2023 è stata eletta come Presidente della NDBank.
Le attività della ND Bank
In quasi 9 anni di attività questa banca ha sovvenzionato circa 80 progetti per un valore di 32 Mld di Dollari.
I progetti finanziati riguardano Trasporti, Acqua, Servizi igienico-sanitari, Infrastrutture digitali, Infrastrutture sociali e sviluppo urbano. Tutti i progetti sono stati realizzati in paesi emergenti e poveri.
I paesi partecipanti alla NDB aumentano
Il 1° aprile 2021 sono entrati a pieno titolo nella NDB, e quindi nel BRICS, il Bangladesh, l’Uruguay e gli Emirati Arabi Uniti.
Il caso dell’Egitto appena entrato nel BRICS
Anche l’Egitto il 20 febbraio 2023 è entrato nella NDB, facendo parte del BRICS. Questo ingresso ha visto un lungo periodo di preparazione tecnica che ha poi fatto vedere la luce a pesanti investimenti economici proprio in questo paese. Proprio a marzo di quest’anno Cina e Russia hanno annunciato i propri piani di attività.
Cina :
La società cinese XinXing Ductile Iron Pipes sta investendo 2 miliardi di dollari per costruire un’azienda siderurgica nella zona del Canale di Suez. Il progetto renderà l’Egitto un hub per la produzione di tubi in ghisa.
L’azienda cinese di elettrodomestici Haier ha inaugurato una fabbrica nella provincia di Sharqia, nel nord-est dell’Egitto.
La Cina sarà inoltre uno dei principali investitori nel progetto New Administrative Capital, avviato dal governo egiziano.
Russia :
Nel luglio del 2022 la Russia, attraverso la società statale Rosatom ha avviato un progetto per costruire ad El Dabaa, nel deserto egiziano che si affaccia sul Mediterraneo, una centrale atomica da 1200 MW, investendo 30 Mld di Dollari.
Il 22 marzo del 2023 in Egitto è arrivato via mare il primo carico di attrezzature e materiali per costruire questa centrale. In pochissimi anni sono arrivati investimenti mirati per modernizzare alcune attività dell’Egitto, mentre dall’occidente nell’ultimo decennio sono arrivate una enorme quantità di armi, anche dall’Italia, in larghissima parte poi finite all’estero prendendo strade ufficialmente sconosciute.
Si aprono le prospettive per una seconda Banca Mondiale
Stavolta questa banca non sarà in mano ai mega finanzieri sparsi in larga parte nel mondo occidentale, che ha fornito denari a fiumi per il colonialismo ed il neo-colonialismo fatto sulle spalle dei paesi poveri, ma sarà gestito direttamente da Stati di paesi emergenti.
I paesi del BRICS vogliono una loro valuta per investimenti non speculativi. Questo è lo scopo dichiarato fin dalla fondazione della NDB in Brasile nel 2014.
Nuova banca nuovi scenari economici e politici
Finalmente si apre uno scenario nuovo, che può vedere i paesi poveri ed emergenti forse togliersi dalle grinfie di soggetti come il FMI o la Banca Mondiale. Questi sono i soggetti che quasi sempre hanno permesso a multinazionali e società estranee a questi paesi di sfruttarli e predarli, lasciandoli quasi sempre pieni di debiti, guerre e povertà.
Una nuova possibilità per una nuova opportunità
E’ forse giunto il momento che possono usare le loro risorse e le loro forze per se stessi in cambio di ricchezza da redistribuire in benessere ed opportunità. Questo senza elemosinare prestiti alle banche occidentali, facendo poi finire interi popoli poi in mano agli strozzini delle Borse.
L’altra faccia politica della medaglia
Per completezza del quadro complessivo utile alla valutazione degli eventi va chiarito anche l’aspetto politico per alcuni di questi Stati. La Cina è un paese con un solo partito politico e non sono ammessi sindacati dei lavoratori. E’ quindi una dittatura a controllo militare. A parte le sparizioni di interi popoli come la minoranza degli Uiguri, ricordiamo l’invasione del Tibet nel 1950 con la quasi avvenuta cancellazione della identità tibetana. Abbiamo visto sparire in pochi anni Hong Kong, passata dal colonialismo inglese a quello cinese nel 1007. Oggi stiamo assistendo alla preparazione della invasione di Taiwan.
La Russia è uno Stato a guida e controllo dittatoriale, con sparizioni continue di avversari politici ed assassinii e pestaggi, quando non arresti e licenziamenti senza motivo apparente, di giornalisti non allineati. Ricordiamo, come il Daghestan, la Cecenia, la Georgia, l’Ucraina, tanto per citare i casi più noti.
L’Egitto è il terzo caso di dittatura, feroce e violenta, dove si sono succeduti alcuni militari al potere a forza di colpi di stato. L’ultimo al potere utilizza dei metodi molto spicci e non ha riguardo alcuno per la chi non la pensa come lui. Carcere preventivo, torture, sparizioni e processi-farsa. Spesso vengono arrestati o uccisi giornalisti ed avvocati.
Conclusioni
L’ aspetto finale da considerare è che l’entità complessiva dei fondi movimentati non è enorme, questi paesi sono tutti all’interno dell’ONU e hanno rapporti politici ed economici nelle Borse mondiali, quando non sono partner dei paesi del mondo occidentale. Tranne la Russia che è oggetto di bando a causa della guerra in Ucraina.
Alessandro Citarella