Floris
Floris criticato da Pino Aprile
Pino Aprile

Rilanciamo l’ottimo articolo di Pino Aprile a proposito della trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7, pubblicato sulla pagina “Terroni di Pino Aprile” su Facebook.  La lotta contro i pregiudizi non ha mai fine…

LATELLA A “DIMARTEDÌ” DI G. FLORIS:
“AL SUD NON PAGANO LE TASSE”
LA DISINFORMAZIONE MADRE DEL PREGIUDIZIO.
IL NORD EVADE IL TRIPLO

di Pino Aprile

Anche Floris inciampa nella disinforzione a danno del Sud

«Al Sud non frega nulla di un governo che riduca le tasse, perché al Sud le tasse già non le pagano». Chi lo dice? Il solito razzistello diffamatore leghista; l’informato da bar-sport che ha colto al volo qualche frase riecheggiata da Radio Padania di Matteo Salvini o da La Padania di Gianluigi Paragone o da un Luca Ricolfi che copia Luca Ricolfi e la sua portinaia?

Ops…, no, Maria Latella, collega che conosco da anni, in una trasmissione televisiva su La7, DiMartedì, condotta da Giovanni Floris. Il quale non l’ha contestata, il che raddoppia lo stupore, perché Floris, nel suo “Separati in Patria”, se non ricordo male, lo ha pure scritto come stanno le cose.

Il pregiudizio passa per la disinformazione: la proposta della Lega di ridurre le tasse preme al Nord, perché lavora e produce, mentre al Sud non interessa, perché non vuol lavorare, non paga le tasse “già” (un “già”, usato dal solito Ricolfi, inventore di 50 miliardi che al Sud esisterebbero moltiplicando le ore di “non lavoro” dei disoccupati, per il numero di disoccupati, per il costo orario di lavoro. Roba che agli economisti glielo devi far vedere il libro di Ricolfi, perché se lo dici e basta non ci credono), infatti i meridionali vogliono solo i soldi gratis, l’assistenzialismo, il reddito di cittadinanza.

Regia, prego mostrare al pubblico il cartello “Risolini e facce schifate” e inquadrarlo. Fatto? Ok, messaggio passato. Complimenti alla Latella, a Floris e alla regia.

La realtà è ben diversa da quanto Floris ha lasciato dire

Come stanno invece le cose? Più o meno al contrario. Ma per dirlo servirebbero giornalisti più attenti.

1) il Nord evade quasi il triplo delle tasse, pro-capite, rispetto al Sud. Il che non sorprende (girano più soldi, è più probabile che si cerchi di approfittarne) né deve indurre subito alla equazione: dunque sono più ladri. Oddio, un po’ sì, pur senza generalizzare, perché, stando alla Agenzia delle entrate, a Nord si evade “per maggior arricchimento”. Con un esempio che più rappresentativo non si può: Silvio Berlusconi, processato con l’accusa di aver evaso tasse per centinaia di milioni, nonostante le molte leggi e leggine ad personam quand’era capo del governo, alla fine non ha potuto evitare una condanna definitiva che lo ha privato del titolo di cavaliere e del diritto a candidarsi per un certo tempo. In sintesi: al Nord ci sono meno evasori ma si evade molto di più.

Il Sud evade molto meno del Nord, in soldi

2) Il Sud evade molto meno del Nord, in soldi (e nemmeno questo deve stupire, visto che il reddito pro capire è poco più della metà), ma il numero degli evasori è circa il doppio. La ragione, però, è completamente diversa, stando sempre all’Agenzia delle entrate: al Sud si è “costretti” a evadere le tasse, si tratta di “Evasione per sopravvivenza”. Come dire: al Nord per rubare; al Sud, per mangiare, visto che la gran parte della povertà e della disoccupazione nazionale e la totalità di quella femminile sono a Sud (o pago le tasse o compro il pane).

Non dovrebbe essere difficile stabilire quale delle due forme di evasione sia più immorale. Non solo, ma a spaccare il capello in quattro, il tasso di onestà dell’evasore terrone risulterebbe, stando ai dati, più alto, perché contro una media di scarsi tremila euro di evasione media a Centro-Nord, quella meridionale non arriva a mille; ovvero, circa un terzo. Ma il reddito medio al Sud è poco più della metà di quello del Nord, quindi, se la percentuale di evasione rapportata al reddito fosse la stessa, la media al Sud dovrebbe essere attorno ai 1.600 euro, non meno di mille.

I meridionali evadono per sopravvivenza

3) I meridionali sono costretti a “evadere per sopravvivenza”, anche e soprattutto per il furto dei fondi (persino europei) destinati al Sud e trasferiti al Nord: solo dalla spesa pubblica “ordinaria”, sono stati sottratti al Mezzogiorno, come più volte detto (dati ufficiali), 850 miliardi in dieci anni. Quindi, il più grande “evasore”, a Sud, è lo Stato. Il quale, impoverendo il Mezzogiorno oltre ogni limite (ultimo in Europa), rende così importante il reddito di cittadinanza; che esiste, ricordiamolo, in tutti i Paesi europei, a partire dai più ricchi, Germania e Francia, meno in Grecia. Ma in Italia, il reddito di cittadinanza, andando pure (specie) ai meridionali, diversamente dagli 80 euro studiati in modo che ne godessero solo a Nord, diventa “assistenzialismo”. E questo messaggio è fatto passare, con frasi da bar sport a Ponte di Legno, in programmi “di approfondimento” (pensa fossero superficiali…).

4) Il guaio si pone per i colleghi Latella e Floris: la prima è di Reggio Calabria (vai al punto 5), il secondo è sardo (l’annosa questio se la Sardegna sia Sud o no ha una doppia risposta positiva; geografica: per latitudine sta fra Foggia e Catanzaro; e storica: la prima Questione meridionale fu la Questione sarda, provocata dai metodi di rapina coloniale dei Savoia, come l’altra. A testimonianza e riassunto di entrambe e dei metodi: Antonio Gramsci). E qui sprofondiamo sani sani nel paradosso di Epimenide (“I cretesi sono bugiardi, dice Epimenide. Ma Epimenide è cretese”): i meridionali non pagano le tasse, Latella dice, Floris non corregge; ma Latella e Floris sono meridionali. Ovviamente non evasori, non ci permetteremmo; e nessuno lo pensa. E quindi, se meridionali e non evasori loro (fortunatamente senza problemi di “sopravvivenza”), nemmeno gli altri? Perché, se no… e questo, nessuno lo pensa. Manco Epimenide.

Le tasse più alte sono a Reggio Calabria

5) A proposito: per via dei soldi che lo Stato fotte al Sud, i Comuni meridionali, avendo poche risorse, per assicurare servizi sia pure più scandenti, sono costretti a imporre tasse più alte. Per questo, al Sud hai tasse maggiori che al Nord e servizi peggiori. E indovinate qual è la città dove le tasse sono le più alte in assoluto? Reggio Calabria. Ops!

Di Meridem