Poche ore fa, Eugenio Bennato ha pubblicato su YouTube “Mongiana”. È un nuovo singolo estratto dal disco di inediti che sarà pubblicato il prossimo 10 gennaio 2025.
L’industria Calabrese preunitaria
Il brano racconta la storia delle Reali Ferriere di Mongiana, una delle fabbriche siderurgiche più importanti del XIX secolo, del Mezzogiorno preunitario. La chiusura di Mongiana con l’Unità d’Italia segnò un colpo durissimo per la Calabria. Eugenio Bennato racconta che il nome di Mongiana è stato cancellato dalla memoria storica. È stato cancellato dai libri, dai racconti e dalla coscienza comune, come se quella pagina fosse stata volontariamente rimossa. Per Bennato, questo evento portò alla “dissociazione” tra la storia e la memoria collettiva.
Eugenio Bennato dà voce a questa dimenticanza, cercando di riaccendere un ricordo soffocato e sfidando il silenzio che ha avvolto la vicenda: invita a riflettere su “che fine ha fatto il nome di Mongiana”, tentando di recuperare una memoria storica negata e utilizzando il ritmo e le tradizioni della musica popolare calabrese come strumenti di riscatto e di consapevolezza.
Per Eugenio Bennato, Mongiana è la più clamorosa storia del “suo” Sud
“Fra le tante storie che il mio sud mi ha raccontato,” racconta Bennato, “quella di Mongiana è forse la più clamorosa.” Per Bennato, la storia di Mongiana ribalta “un’immagine consolidata da decenni e da secoli, l’immagine di una Calabria arroccata nelle sue antiche tradizioni e incapace da sempre di interpretare e affrontare la modernità. Eppure, le splendide case operaie costruite a metà Ottocento sono lì e ci rimandano alla presenza di 2800 operai e tecnici che curavano la produzione siderurgica della più grande fabbrica dell’Italia preunitaria, sfornando l’acciaio utilizzato per il ponte sul Garigliano e per le rotaie della ferrovia che da Napoli saliva a Bologna.”
Eugenio vuole che tutti sappiano la verità su Mongiana, vuole che ritorni nella memoria collettiva del Sud. “Con l’Unità quella fabbrica fu dismessa e gli altoforni furono trasportati a Terni e a Lumezzane. A parte la dissennata dismissione, mi ha scosso la totale rimozione del nome Mongiana da tutti i libri di storia, da tutti i pensieri, da tutti i ricordi. Al punto che oggi quel racconto appare come un sogno lontanissimo dalla realtà. E allora mi viene incontro la realtà della musica popolare calabrese, per provare a infrangere con il suo ritmo quel tabù impenetrabile, quella storia incredibile.”
Bennato come gli Stormy Six dopo 52 anni racconta un “furto” industriale
Il brano di Bennato segue dopo 52 anni un’altra canzone che racconta la depredazione industriale effettuata dal capitalismo piemontese nei confronti del Sud. Il gruppo milanese “Stormy Six” raccontò nel 1972 nella canzone “Sciopero” la strage degli operai napoletani dell’Opificio di Portici. Raccontano quando il 6 agosto 1863 i Bersaglieri spararono contro gli operai napoletani uccidendone sei. Il nuovo governo unitario decise di chiudere l’Opificio per favorire la produzione industriale del Nord. Da qualche anno, l’opificio è diventato il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Ma questa è un’altra storia…