Elezioni suppletive per sostituire il Prof. Franco Ortolani
Il 23 febbraio si sono tenute le elezioni supplettive a Napoli per la sostituzione del compianto prof. Franco Ortolani, deceduto lo scorso 22 novembre. Il professore fu eletto al Senato in quota M5S con il 53% dei voti, cioè oltre 108.000 preferenze, meno di due anni fa. Allora votò quasi il 61% degli aventi diritto — oltre 208.000 persone andarono alle urne. In quell’occasione si presentarono 10 candidati sostenuti da 16 simboli , mentre ora si sono presentati solo 5 candidati, con con 10 liste. Nelle supplettive, i partecipanti hanno raggiunto solo quota 9,52%.
Vince Sandro Ruotolo
Il risultato era più che scontato, infatti ha vinto Sandro Ruotolo a mani basse con oltre il 48% delle preferenze, ovvero poco più di 16.000 preferenze. Il secondo è Salvatore Guanci, già candidato due anni fa, raccogliendo sempre il 24% ma con almeno 8 volte meno voti. Solo terzo Luigi Napolitano, con il 22% dei voti ma solo circa 7.500 voti. Quatro Salvatore Aragno e quinto Riccardo Guarino con meno di 900 voti a testa, circa il 2,5% ciascuno. Si erano presentati rispettivamente con Potere al Popolo e Rinascimento Napoletano.
Campagna elettorale per le elezioni suppletive snobbate dalla popolazione
La campagna elettorale si è svolta attraverso la carta stampata, i media televisivi e radiofonici, via Internet, con il porta a porta tra la gente per strada e nelle case. Si sono tenuti comizi ed il supporto di testimonial come i big nazionali dei partiti di governo e di opposizione, il Sindaco di Napoli, il Presidente della Regione. Eppure, hanno avuto la faccia tosta, ad elezioni finite, di affermare che la gente non sapeva che si votasse. La verità è che la gente comune semplicemente li ha rifiutati così come ha imparato a rifiutare i partiti di sistema ed i finti anti-sistema al governo.
Elucubrazioni nazionalistiche
I candidati locali si sono lanciati in elucubrazioni “nazionalistiche” o “amministrativistiche” con il risultato che la popolazione, stanca di non avere sezioni dove indicare i candidati e di non contare nulla, oltre che sentire parlare di fatti italiani, si è tenuta ben distante dai seggi. Tranne gli addetti ai lavori, una quota pure ridicola oramai, interessata a sostenere i nomi di Ruotolo o Guanci per il noto fenomeno dell’ascarismo affaristico.
Elezioni suppletive confermano crisi m5s
Il Movimento 5 Stelle si è auto-affondato per le sue politiche pro-italiane e non pro-meridionali, senza personalità pro-sud. Il cosiddetto centro-destra è senza programmi politici ed amministrativi reali. Potere al Popolo si è staccato tardi dall’abbraccio mortale con DeMa, mentre Rinascimento Partenopeo ha la giustificazione di essere un movimento nato da poco.
De Magistris con il cappello in mano da Zingaretti
Pochi voti ed una bella foto con Zingaretti, quattro parole ed è comparso lo scranno a Roma per Ruotolo. Si siederà nel gruppo misto per “rispetto” pur facendo la ruota di scorta al PD, così come capisce dalle sue dichiarazioni. Nel frattempo in questi giorni il buon De Magistris è andato a Roma da Zingaretti per presentare il conto politico del supporto dato con qualche migliaio, forse, di voti.
Ha vinto una sedicente coalizione di centro sinistra, che di sinistra conosce solo il lato della strada. E’ una coalizione senza programmi e con la sola missione di far prendere la poltrona ad una persona di sua fiducia. Una persona che tutto sommato sembra ben volentieri ad alzare la mano quando servirà.
Il Mezzogiorno stufo dei partiti italiani
Bene ha fatto la gente a voltarsi dall’altra parte poiché nessuno di questi partiti italiani la rappresenta e la rappresenterà. Napoli e il Mezzogiorno troveranno pace e benessere quando questi soggetti politici italianisti saranno soppiantati da movimenti territorialisti, soltanto meridionalisti, così come avviene in altre aree d’Europa.
–Alessandro Citarella
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