Elezioni italiane a breve
Nel movimento meridionalista, nella sua definizione più ampia, la partecipazione alle elezioni italiane causa sempre molti dibattiti. C’è chi vorrebbe presentare liste con candidati di chiara fede meridionalista. Ci sono quelli che vorrebbero inserire candidati meridionalisti in liste civiche. Poi ci sono quelli che pensano che sia possibile “infiltrare” le liste dei partiti nazionali con candidati meridionalisti. Infine, ci sono meridionalisti che rinunciano a qualsiasi partecipazione alla politica italiana. L’unico punto che unisce tutti i meridionalisti è il rifiuto totale nei confronti della Lega Nord in tutte le sue rappresentazioni.
Mai con la lega nord
Per un meridionalista è assodato che non ci può essere alcuna collaborazione con la Lega. Tuttavia non è così scontato per gli elettori meridionali. La strategia per acquisire consensi a Sud di Matteo Salvini è abbastanza semplice. Da un lato cerca di far dimenticare tutte le manifestazioni contro i “terroni” che hanno caratterizzato il messaggio politico leghista per tanti anni. Dall’altro, presenta proposte politiche che fanno appello alle paure della popolazione, usando un linguaggio aggressivo di facile presa sull’elettorato.
Il populismo all’attacco
Il messaggio leghista odierno non è molto diverso da quello dei populisti dello scorso secolo. Approfittando del comportamento illegale di alcuni politici, si generalizza contro tutti i politici. Si usa un efferato crimine per chiedere lo stato di polizia. Stigmatizzando il comportamento scorretto di un immigrato, si condanna tutti indiscriminatamente. Così, lavorando sulla paura delle persone, da Nord a Sud, si passa dal messaggio “Prima il Nord” a “Prima gli Italiani”. Insomma, si tara il messaggio secondo il target da raggiungere, fregandosene della coerenza. Pertanto, cadono nell’oblio i giorni in cui Umberto Bossi “metteva il tricolore nel cesso” e la Lega si allea oggi con “Fratelli d’Italia”. Quello che conta per loro è solo il consenso elettorale.
Salvini usa abilmente il “noi” per cementare un senso di unità fra le persone che sono arrabbiate contro i politici, che hanno paura dei criminali e che vedono negli immigrati ogni male. Salvini cerca di catturare e rimodulare un sentimento popolare trasformandolo in messaggio politico. Il populismo, come ci ricorda la Treccani, “esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi”. Il popolo non ha mai torto, neanche quando vota per un Hitler o un Mussolini.
“Noi con Salvini” è lo strumento della Lega Nord nel Sud Italia. Per ora, non ha avuto molto successo forse perché il ricordo degli insulti leghisti contro napoletani e meridionali è ancora forte. I video su YouTube e altri social media sono sempre lì, con Salvini che insulta i Napoletani.
Elezioni italiane: che fare?
I movimenti meridionalisti devono iniziare a ragionare fin d’ora su cosa fare in occasione delle prossime elezioni politiche italiane, cercando la massima unità d’intenti. I movimenti meridionalisti potranno anche marciare separati, ma è necessario colpire uniti. Uniti per che cosa?
Per la macroregione del Sud? Per avere un meridionalista “di fiducia” in Parlamento? Unirsi per opporci al tentativo di penetrazione nei nostri territori della Lega attraverso “Noi con Salvini”, oppure proporre un programma meridionalista ai partiti nazionali? Sostenere quei meridionalisti che si presenteranno nei partiti nazionali o rifiutare, in ogni caso, qualsiasi sostegno ai partiti di chiara fede toscopadana? Quali sono i punti di programma che vorremmo proporre o “imporre” ai politici nazionali quando chiederanno il voto nelle nostre regioni? Oppure è meglio ignorare completamente le elezioni italiane come se fossero qualcosa a noi estraneo? Nel 2013 i Meridionalisti Democratici presero una posizione netta, astenendosi da qualsiasi partecipazione alle elezioni politiche, che cosa fare questa volta?
È fondamentale che al più presto i movimenti meridionalisti discutano su che cosa fare nelle prossime elezioni, evitando di arrivare all’ultimo momento, quando la fretta potrebbe indurre in errore.