Il giorno di San Valentino, 14 febbraio 2021, si sono svolte le elezioni regionali in Catalogna. La notizia è che l’Indipendentismo è adesso maggioranza assoluta. 78 seggi su 135 ed oltre il 51% dei votanti. Come sempre, siamo a fianco degli autonomisti e degli indipendentisti catalani perché sono nonviolenti, democratici ed europeisti!
L’ affermazione indipendentista aumenta nonostante la repressione
In Catalogna i partiti nazionali passano, ma almeno hanno caratteristiche ideologiche chiare e che li fanno sopravvivere. L’autonomismo e indipendentismo hanno come collante l’identitarismo, che li tiene assieme ed ha permeato la società catalana. Lingua, storia, tradizione, economia, musica e colori locali hanno soppiantato i modelli imposti da Madrid per cancellarle.
Alle scorse elezioni i tre principali Movimenti Indipendentisti si presentarono con un simbolo unico e raccolsero 70 seggi su 135. In Catalogna la maggioranza è a 68 seggi. A queste elezioni si sono presentati separatamente raccogliendo un totale di ben 74 seggi ed oltre il 51 % dei consensi. La società catalana sta mutando completamente in una direzione politica irreversibile.
Durante il Referendum per l’Indipendenza ci fu l’arrivo di polizia ed esercito, che trattarono la popolazione civile, inerme e pacifica, come cavie su cui sfogare impunemente la loro violenza. Poi ci sono state condanne penali enormi verso i vertici del Parlamento Catalano e dei tre partiti indipendentisti, con la sospensione di fatto di gran parte della autonomia.
Le violenze perpetrate in Catalogna sono rimaste impunite e si avverte un’atmosfera di minaccia che ricorda il modus franchista di agire.
Il quadro politico delle forze in campo e le mistificazioni della cattiva stampa
Alle scorse elezioni il primo partito era “Ciutadans”, di estrazione filo-governativa, che prese 36 seggi, schierandosi apertamente per la repressione. Oggi quel partito è a 6 soli seggi. I 30 seggi sono finiti in parte al Partito Socialista Catalano, che passa dai 17 ai 33 seggi con il numero di elettori più alto, a Vox che è di estrema destra e arriva in Parlamento con ben 11 seggi. Podemos, di sinistra, conserva gli 8 seggi che aveva, il Partito Popolare scende da 4 a 3 seggi. Passiamo agli Indipendentisti: Unità Catalana scende da 34 a 32, ma crescono l’ERC da 32 a 33 seggi ed il CUP da 4 a 9 seggi.
La stampa ha riportato in genere poco e ha dato enfasi a sole due informazioni. La prima è stata la notizia della favolosa affermazione dei Socialisti, partito di Governo. Il Socialista Sanchez vuole però discutere con gli Indipendentisti anche di un prossimo referendum. La seconda notizia è che le aziende stanno scappando dalla Catalogna. Questa seconda informazione è senza fondamento perché, tra repressione e Covid, mancano dati affidabili e ci vuole una bella faccia di bronzo a scrivere simili sciocchezze.
Abbiamo descritto i dati elettorali proprio per far capire che gli Indipendentisti, di idee conservatrici, moderate o socialiste, continuano a crescere senza sosta. La repressione poliziesca ed il tentativo di isolamento operato dai media e dalle forze politiche europee alleate di Madrid stanno facendo lievitare la volontà di raggiungere la massima autonomia se non l’indipendenza alla maggior parte dei catalani di ogni età e ceto sociale.
Il “Catalanismo” ed il “Meridionalismo” sono binari paralleli
Come la Catalogna, anche il Mezzogiorno, il territorio del nostro ex Stato delle Due Sicilie, ha bisogno di Autonomia, se non di Indipendenza dallo Stato Centrale. Abbiamo una nostra identità, nostri costumi, lingue, tradizioni, economia ed arte. Viviamo in uno Stato dove siamo una Colonia, cittadini di serie B dove non viene applicato nemmeno l’articolo 3 della Costituzione. Emigrazione, minore reddito, meno servizi e di scarsa qualità a costi più alti. Siamo consumatori di quel che il Nord ricco ci vende, costretti a vendere all’estero prima che a noi stessi.
Occorre una Macroregione Sud, che metta assieme le regioni create nel 1970 a Roma per tenerci divisi, che sia fortemente Autonoma ed abbia partiti propri e rappresentanti dei nostri interessi. Ed il futuro sarà di progresso e benessere.
Alessandro Citarella – Segretario dei Meridionalisti