Mariano Rajoy, il primo ministro spagnolo, ha ricevuto una sonora batosta nelle elezioni catalane che ha indetto dopo aver sciolto il parlamento regionale due mesi fa. Il fronte indipendentista ha sconfitto il governo di Madrid ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi. Con 70 dei 135 seggi a disposizione, gli indipendentisti potranno continuare a governare. In base alle regole elettorali, la coalizione indipendentista supera i 68 seggi necessari per la maggioranza assoluta, anche se non ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi, fermandosi a poco meno del 48%.
elezioni catalane confermano equilibrio fra indipendentisti e unionisti
La situazione politica è estremamente complicata sia per l’equilibrio fra indipendentisti e unionisti nel voto popolare, sia per l’atteggiamento repressivo del governo di Madrid. Infatti, anche se i tre partiti della coalizione indipendentista hanno i numeri necessari per governare, 9 dei suoi 70 eletti non potranno esercitare pienamente il loro ruolo perché in arresto o in esilio. La Spagna di Rajoy conferma di essere una democrazia monca che impedisce ai legittimi rappresentanti del popolo catalano di esercitare le proprie funzioni.
Elezioni catalane decretano successo indipendentista
Cosa succederà? Nei prossimi giorni si dovrà vedere come reagirà il governo di Madrid. Se Rajoy a ottobre ha potuto appellarsi ai tribunali contro la costituzionalità del referendum sull’indipendenza, ora non potrà contestare la legalità di un’elezione indetto dal suo governo. Nessuno potrà dire che il voto di quasi 82% degli aventi diritto non è rappresentativo della volontà popolare. Non si potrà accusare il voto di essere una forzatura anticostituzionale degli indipendentisti catalani. Il voto catalano è la classica “zappa sui piedi” che Rajoy ha voluto darsi, subendo anche la riduzione dei suoi deputati da 11 a 3. Insomma, l’autoritario Rajoy, che non ha esitato ad usare la violenza contro inermi e pacifici cittadini catalani lo scorso ottobre, è il perdente assoluto.
Il fronte unionista è diviso
Secondo il leader indipendentista Carles Puigdemont c’è stata “una partecipazione record, storica, con un risultato che nessuno può mettere in discussione”. Il suo partito, Junts per Catalunya, ha ottenuto 34 seggi. Esquerra Republicana, sinistra indipendentista, dell’ex vicepresidente Oriol Junqueras, attualmente in carcere, ha ottenuto 32 seggi. La CUP (sinistra radicale indipendentista) ha ottenuto 4 seggi.
Tuttavia, c’è anche da registrare il successo di Ciudadanos, il partito unionista di centrodestra, capeggiato da Inés Arrimadas, con 37 seggi. Il fronte anti-indipendentista, tuttavia, non è omogeneo. Gli altri principali partiti unionisti si dividono nella classica differenziazione fra destra, centro e sinistra, rendendo molto improbabile un governo di coalizione. I socialisti catalani sono fermi a 17 seggi; Podemos avrà 8 seggi; mentre i popolari di Rajoy avranno solo 3 deputati.