Rilanciamo alcuni commenti che il militante meridionalista Gino Balestrieri ha pubblicato sulla sua pagina Facebook sul tema della discriminazione territoriale fra Centro-Nord e il Sud. Balestrieri è uno dei fondatori dei Meridionalisti Democratici ed è attualmente impegnato politicamente nei Campi Flegrei (Napoli).
5 settembre 2017: Teatri lirici di serie A e di serie B
Che lo stato-italiano o meglio il ministero beni culturali, conceda un contributo al Teatro Lirico milanese (32 milioni) quasi tre volte in più rispetto a quello napoletano (14 milioni) al nostro bellissimo Teatro San Carlo, è regolare, è sempre stato così e così continuerà per altri 100 anni questo gioco al massacro nei confronti del Sud; ma che l’Eni versi €49 milioni a Milano e €50.000 a Napoli, l’Enel 10 milioni a Milano e niente a Napoli, le Poste Italiane 3 milioni a Milano e 100.000 euro a Napoli, le Assicurazioni Generali 10 milioni a Milano e niente a Napoli, questo mi sembra seriamente scandaloso. Anche i famosi Dolce e Gabbana che, sembra si siano incazzati per alcune critiche ricevute da Napoli per il loro spot pubblicitario zeppo di luoghi comuni, contribuiscono con 1,2 milioni di Euro al Teatro alla Scala di Milano e niente al San Carlo. Questa sera tutti a tifare italia, anche Voi italiani di serie B.
24 agosto 2017: Fondazioni bancarie
E poi trovi sempre quello che dice, anche napoletano, che non è questione di discriminazione Nord-Sud: è che Noi, i Meridionali, i progetti per ottenere finanziamenti non li sappiamo proprio fare, come non sappiamo fare una marea di altre cose e che invece di imparare dai nostri fratelli del nord, siamo solo capaci di lamentarci, il famoso piagnisteo napoletano. Sarà pure vero ma nel caso delle Fondazioni bancarie (che gestiscono anche soldi nostri) la discriminante territoriale è stata decisa per legge, infatti, come per gli anni passati, anche nel 2016 la vergogna continua. Del Miliardo di euro distribuito dalle 88 Fondazioni, il 94,1% è andato al Centro-Nord ed il 5,9% al Sud, isole comprese che, a compensazione, ricevono però un piccolo obolo (23 milioni di euro) dalla vergognosa Fondazione con il Sud. Tutto questo ovviamente avviene sotto gli occhi ma forse è meglio dire, con la complicità, dell’intera e scandalosa classe dirigente meridionale.
2 agosto 2017: La Macroregione è uNA NECESSITà
L’unica possibilità di salvezza per il Sud, sosteneva Nicola Zitara è quella di puntare, momentaneamente ma decisamente, alla formazione di una Macroregione per poi pretendere ed ottenere pacificamente (si spera) dopo una decina d’anni, l’indipendenza da questo Stato inconcludente nei nostri confronti, forte solo di retorica, che ancora oggi, cosa estremamente ridicola, è all’approvazione parlamentare il suo bruttissimo e falso inno che comunque lo rappresenta egregiamente, ed allora non ce ne sarà più per nessuno.
1 agosto 2017: la disoccupazione
Ogni tanto una buona notizia. L’Istat ci fa sapere che, anche se leggermente, la disoccupazione in Italia sta scendendo, è infatti stata nel 2016 del 11,7%, sempre però leggermente superiore alla media europea che è stata del 8,6% ma è un dato che fa comunque ben sperare perché vuol significare che il governo sta facendo le cose giuste per il benessere dei propri cittadini. Non proprio di tutti i cittadini ovviamente, perché se analizziamo il dato dal punto di vista geografico, si capisce come la statistica riesca a fottere la gente: l’11,7% è un dato medio, la verità è che al Nord la disoccupazione è del 7,6%; al Centro del 10,4% e al Sud al 19,6%, dato drammatico, fuori da qualsiasi contesto europeo.
22 giugno 2017: la discriminazione territoriale evidenziata dalle tariffe per la RC Auto
Il Parlamento italiano, attraverso una sua commissione, ha deciso che un Napoletano, per quanto “Virtuoso”, non sarà mai uguale ad un Milanese “Qualunque”. Rassegniamoci quindi a pagare, per la RC auto, tariffe tre volte tanto il resto d’italia ma non cadiamo nel ridicolo con la storiella delle due Italie, quella che del Nord che approfitta del Sud perché siamo tutti fratelli d’italia e lo dimostra il fatto che anche noi Napoletani possiamo tifare liberamente per una qualsiasi squadra di calcio del Nord o cantare con gioia l’inno di Mameli o commuoverci alla presenza del tricolore in una qualsiasi rappresentazione sportiva.