I Meridem cambiano statuto, eleggono le nuove cariche e affinano la loro linea politica durante il congresso tenuto sabato, 11 novembre 2017 a Torrecuso (Bn).
Il nuovo statuto riflette la necessità di adattamento ai tempi e alle realtà politiche e territoriali del nostro Sud. Pertanto, la struttura diventa più snella e “fluida”. Mentre rimangono i ruoli di Presidente e di Segretario Politico, si aggiungono la Segreteria Politica e la nuova figura del referente/coordinatore per aree tematiche, geografiche o di settore. Pertanto, scompaiono le sezioni, le segreterie provinciali e regionali e il coordinamento generale. Di conseguenza, assume più importanza l’Assemblea Generale, che ogni due anni si trasforma in Congresso.
Nuova struttura, tesi congressuali e elezioni interne
La nuova struttura permetterà di operare il modo più efficiente per aree tematiche, attraverso referenti o coordinatori che di volta in volta si proporranno per lo sviluppo della linea politica sui singoli temi, settori o aree geografiche. Il rapporto fra referenti/coordinatori e il Segretario Politico sarà regolato da accordi scritti stabilendo obiettivi da raggiungere, i tempi di realizzazione e metodologia da seguire per valutare la “performance”.
Durante il Congresso, l’assemblea ha deliberato sull’adozione del nuovo statuto, ha eletto le cariche e infine ha approvato le tesi congressuali.
Il nuovo presidente dei Meridem è Roberto de Micco. Quindi, si avvicenda al presidente fondatore Domenico Capobianco. Per la carica di Segretario Politico è stato eletto Alessandro Citarella, già coordinatore campano. Alla Segreteria Politica sono stati eletti Roberto Longo, già coordinatore calabro, Sabrina Creuso, già responsabile dei garanti, e Libero Sica, già membro dell’ufficio di presidenza.
Dal congresso una spinta verso l’unità meridionalista
I Meridem si impegnano ad unire il più possibile tutte le realtà territoriali che si battono per temi politici, sociali, ed economici. Chiaramente ciò va fatto mettendo in risalto il comune denominatore meridionalista, ovvero la lotta alla disuguaglianza territoriale e la formazione di una classe dirigente competente e onesta. Perciò sarà necessario trovare punti di unione e di convergenza con movimenti e militanti meridionalisti che condividono la nostra linea di pensiero.
Il presidente Roberto de Micco e il segretario Alessandro Citarella hanno ringraziato a nome di tutti i partecipanti il dott. Domenico Capobianco per aver guidato i Meridem durante i primi cinque anni di vita del movimento. Il presidente emerito Capobianco, dopo essersi congratulato con gli eletti e ringraziato i partecipanti, ha ribadito la sua intenzione di continuare a contribuire alla crescita del movimento sostenendo in pieno la nuova leadership.
I saluti del sindaco di Torrecuso, di Andrea perotti, di Pino Aprile e Gigi di Fiore
Il presidente fondatore del movimento, il dottor Domenico Capobianco, ha aperto i lavori dando il benvenuto al Sindaco di Torrecuso, il dottor Erasmo Cutillo.
Il sindaco ha dato il benvenuto ai partecipanti augurando che il movimento meridionalista sappia contribuire con idee e attività al rilancio del Sud.
Di seguito, il presidente letto il saluto dell’autore meridionalista, Pino Aprile. Attraverso il Congresso Meridem, Aprile ha inviato un messaggio a tutti i movimenti e militanti meridionalisti.
“Non possiamo ripercorrere le vie ormai appartenenti a un mondo passato; globalizzazione e nuovi strumenti di comunicazione e forme di aggregazione, devono tradursi in vie e strategia diverse.”
Secondo Aprile, “Sappiamo due cose: c’è la necessità, c’è la possibilità.” Di conseguenza, l’autore invita i meridionalisti a “misurare le forze (ci sono, forse meno, forse più di quanto ci sembri, ma sparse e persino conflittuali)”. È necessario misurare “le volontà e trovare un modo nuovo per arrivare al risultato. I vecchi hanno fallito.”
Anche lo storico meridionalista e inviato speciale de “Il Mattino” ha inviato un breve messaggio video augurando ai Meridem un buon lavoro.
Graditissimo saluto di Andrea Perotti, vice sindaco di Quarto, il comune flegreo dove è impegnato il nostro assessore, Maurizio Scarpitti.
Seguono alcuni interventi e documenti approvati dal Congresso
Il testo dell’intervento del Presidente Emerito Domenico Capobianco è disponibile a questo link: Discorso Capobianco
Il testo dell’intervento del Segretario Politico Alessandro Citarella è disponibile a questo link: Discorso Citarella
Congresso — Qualche spunto dal dibattito politico
Nicola Olivieri, presidente dell’Associazione per il Meridionalismo Democratico e dell’Ecovillaggio “Green Feel” ha ribadito la necessità per i Meridem di interagire con le associazioni e i comitati radicati nei territori. Pertanto, per Olivieri, è necessario interagire di più con i singoli cittadini.
Per l’assessore quartese Mauro Scarpitti, i Meridem devono saper intercettare le istanze che provengono dal territorio come le esigenze pratiche poste dai cittadini. Pertanto, è necessario mettere al centro dell’attività politica la risoluzione quanto concerne i cittadini, dai problemi dei trasporti, alla ricerca del lavoro. Per Antonio Ciniglio, coordinatore provinciale napoletano uscente, i Meridem devono organizzarsi meglio specialmente nella fase di raccolta voti e adesioni che precedono le competizioni elettorali. Ciononostante, per Carlo Cascella, i Meridem hanno fatto una serie di esperienze elettorali che sono servite alla maturazione politica dei militanti. Tuttavia, va registrato che di fronte all’impegno in buona fede dei Meridem, non sempre gli alleati scelti sono risultati altrettanto leali.
Roberto Longo, coordinatore calabro dei Meridem ha condiviso un documento dei militanti calabresi in cui si evidenziano aspetti positivi e negativi dello stato del meridionalismo. Per Longo è positiva la crescita di coscienza identitaria, contrariamente alla condizione organizzativa, elettorale e di leadership del meridionalismo attuale. Inoltre, Guglielmo Grieco ha ribadito la necessità di migliorare la qualità del meridionalismo politico – la parte storica va avanti, ma non è sufficiente. Infine, Roberto de Micco ha ribadito nel suo intervento che la strategia del Nord si impernia, non più sulla secessione, ma su una azione continua e crescente per aumentare le risorse. Pertanto è necessario unire il Sud contro la continua aggressione economica da parte del Nord attorno ad una strategia condivisa.
Qualche immagine dal congresso