Rilanciamo il comunicato ricevuto dalla Confederazione dei Movimenti Identitari.
Nasce la Confederazione dei Movimenti Identitari
Il 9 Febbraio 2019, nella suggestiva cornice di Villa Domi a Napoli, i rappresentanti politici del Coordinamento dei Movimenti Identitari hanno siglato un accordo che dà vita alla loro Confederazione.
I rappresentanti, assieme a tanti militanti e simpatizzanti, hanno prima partecipato alla giornata di dibattiti organizzata dalla rivista “Il Brigante” in occasione del suo ventesimo anniversario. Nella stessa giornata è stato anche presentato il numero 1 del periodico QM – Questione Meridionale, pubblicato sempre dall’editore meridionalista Gino Giammarino.
Un percorso unitario contro il colonialismo interno
Quest’ultimo aveva riservato la parte finale della giornata alla “Proposta Politica”, permettendo ai relatori di indicare possibili vie per unire il fronte identitario dinanzi all’attuale incessante attacco sferrato da parte delle forze anti-meridionali miranti a ridurre il Sud della Penisola e le Isole ad uno stato di totale sottomissione politica ed economica.
A meno di un anno dal varo della Charta di Melfi, è avvenuto quello che da sempre è stato considerato impossibile, ovvero di trovare “La Risultante” che potesse unire le diverse anime politiche dei movimenti identitari dei territori delle Due Sicilie.
Cosa unisce separatisti, secessionisti, indipendentisti, autonomisti e federalisti?
Cosa unisce oggi separatisti, secessionisti, indipendentisti, autonomisti e federalisti che hanno sia diverse visioni dell’organizzazione statale dei nostri territori sia diverse visioni della società e dell’economia? Li unisce l’identità e la forte determinazione di agire nell’interesse della nostra gente, mettendo da parte personalismi.
Pertanto, pur nel totale rispetto delle diversità, i movimenti confederati lotteranno per migliorare le condizioni economiche e sociali dei nostri Popoli, per liberarle dalle discriminazioni tipiche di una neo-colonia. I movimenti hanno in comune una visione storica che narra come i popoli delle Due Sicilie siano stati derubati e sottomessi prima per mano militare e poi attraverso una subordinazione politica che continua da ben 158 anni, favorita da una fallimentare classe dirigente locale, collaborazionista e corrotta, spesso collusa con il crimine organizzato.
La risposta al tradimento del Sud da parte dei partiti nazionali italiani
I partiti nazionali italiani, nessuno escluso, oggi tentano di imporre la secessione dei ricchi, quella voluta da Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna, attraverso un “federalismo differenziato” che non è altro che il consolidamento del furto già in atto da 158 anni.
Con la Confederazione oggi si marcia uniti per contrastare il disegno anti-meridionale dei partiti nazionali, costruendo il più vasto fronte politico identitario per rappresentare in modo corretto la nostra gente nelle istituzioni e per governare i nostri territori, da donne e uomini liberi.