È in atto un colpo di mano del governo nordista a danni del Mezzogiorno, anzi, probabilmente, si tratta di una serie di azioni ben orchestrate.
Procediamo con ordine, e per meglio comprendere, partiamo con la lettura dell’articolo intitolato “Riforme, le bugie di Meloni”, del costituzionalista e professore emerito Massimo Villone, pubblicato oggi su “La Repubblica Napoli”.
Poi, ascoltiamo la denuncia, pubblicata ieri su Facebook, del giornalista e capo servizio de “Il Mattino”, Marco Esposito, a proposito del taglio del fondo di perequazione infrastrutturale del Sud.
Colpo di mano sui LEP
Il prof. Villone evidenzia, ancora una volta, l’ipocrisia dei fautori dell’autonomia differenziata; in particolare punta il dito contro il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Per il professore, Meloni “rivendica il lavoro di maggioranza sui livelli essenziali delle prestazioni (LEP). Ne fa discendere che la maggiore autonomia è riconoscimento della migliore capacità di gestire, e responsabilizza la classe dirigente. Qui non siamo soltanto ai più logori mantra cari ai fan dell’Autonomia differenziata, ma giungiamo alla menzogna manifesta. Come si può ancora fingere di ignorare che risorse per i LEP non ci sono e non ci saranno per il futuro prevedibile? E che non si può parlare seriamente di responsabilizzazione se ci sono pluridecennali ritardi strutturali e sottofinanziamenti sistematici?”
Colpo di mano sul fondo di perequazione infrastrutturale
La denuncia di Marco Esposito dettaglia in modo sistemico la manovra messa in atto dal governo Meloni per eliminare dal bilancio dello stato 281 milioni destinati al Sud per il 2024. Sono fondi che sarebbero serviti per attuare quanto previsto dall’articolo 119 della Costituzione, che al quinto comma recita “Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.”
Piuttosto che citare l’intero intervento di Esposito, consiglio vivamente di ascoltare il suo intervento che dura circa 4 minuti.
La disuguaglianza territoriale, a dispetto della Costituzione, viene ampliata
Insomma, tra proposte di riforme costituzionali e il dirottamento dei fondi che spetterebbero al Sud, viene ancora ignorato e calpestato il principio di uguaglianza territoriale sancito dalla Costituzione. Ormai, l’attività predatoria ai danni del Sud è diventata una pratica abituale anche nel governo Meloni.
I due interventi di Massimo Villone e Marco Esposito sono campanelli d’allarme che suonano, purtroppo, in stanze ben insonorizzate, e tra cittadini del Sud che non si curano dei loro diritti, assopiti da tante distrazioni, dai social, dal campionato di calcio, e dalla mancanza di una leadership politica efficiente e veramente rappresentativa del Mezzogiorno.
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