Rilanciamo l’ottima lettera-appello di Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, a Luigi Di Maio, contro qualsiasi inciucio con la Lega. La lettera-appello è stata pubblicata il 26 marzo 2018 sul profilo Facebook del prof. De Crescenzo.
Caro Luigi,
io lo so che un accordo per i presidenti di Camera e Senato non è un accordo per un governo Lega-M5S. So pure che un presidente della Camera napoletano come Roberto Fico (che pochi giorni fa, in radio, parlava della necessità della memoria e dell’identità dei “popoli del Sud” e approvava il giorno della memoria per le vittime meridionali dell’unificazione italiana) è una cosa buona e sarebbe una cosa buona pure un premier (finalmente) napoletano come te ma, visto il clima già abbastanza confuso di questi giorni, forse qualche pensiero sul tema potrebbe essere utile.
Il M5S ha preso tanti voti e tantissimi voti li ha presi al Sud. Non abbiamo mai pensato che quei voti fossero tutti voti “neoborbonici”. Lo hanno scritto quelli del Corriere parlando di “onda neoborbonica” o quelli dell’Espresso attribuendo quel successo addirittura ad un ipotetico accordo nella nostra manifestazione di Gaeta per la memoria delle Due Sicilie. Né abbiamo mai pensato neanche che fossero tutti voti terroni, sudisti o identitari o neomeridionalisti (anche se gli interventi di Pino Aprile, ad esempio, li hanno letti e condivisi milioni di persone). Non abbiamo mai pensato che M5S potesse o dovesse diventare una “lega del Sud”. E non abbiamo mai pensato neanche che M5S potesse e dovesse risolvere (dopo 150 anni) i problemi del Sud e dell’Italia.
I voti M5S al Sud sono dei macigni
Abbiamo sempre pensato, invece, che quei voti meridionali pesano, uno sull’altro, come macigni e che sono un segnale forte e chiaro. Altro che “redditi di cittadinanza” o “Sud fannullone”. Queste sono le tesi dei soliti razzisti “padani”, dei soliti subalterni nostrani o dei soliti ricercatori disperati di alibi per le proprie sconfitte. Quei voti (finalmente “liberi”, forse, dopo 150 anni) erano voti contro un sistema che ha reso (e rende) il Sud colonia. Erano voti coraggiosi contro le clientele, contro le promesse elettorali e contro i soliti e potenti noti (incapaci e/o corrotti ma ancora al potere).
Quei voti gridano una sola parola forte e chiara: rispetto. E qualsiasi accordo con una Lega che finge di essere cambiata, che finge di essere “nazionale” (raccogliendo -pochi- voti anche al Sud tra vecchi politicanti, rinnegati, gente a caccia di poltrone e povera gente confusa dalle migliaia di ore in tv del loro capo messo lì da qualcuno e non per caso) offende i meridionali a meno che qualcuno di voi (nel pieno delle sue facoltà mentali) non pensi davvero che Salvini&salviniani abbiano rinnegato davvero lo slogan “prima il Nord” e che accetteranno il patto di “Sud 34” (quello firmato anche da alcuni vostri eletti per assicurare equità tra Nord e Sud). Ed offenderebbe i meridionali (bene chiarirlo) qualsiasi accordo anche con partiti che hanno affossato e affossano il Sud (mai come in questi anni, con milioni di giovani senza speranze se non -come da 150 anni- quella dell’emigrazione).
Soluzioni? Questa legge elettorale non è colpa vostra e neanche nostra.
Inciucio no: meglio tornare al voto
Andate avanti sulla vostra strada: “mai accordi e inciuci”, “mai compromessi”, “partecipa, scegli, cambia”, del resto, erano i vostri slogan e non i nostri. Governate (se potete) da soli o restate all’opposizione e fate non i miracoli (nessuno ve li ha chiesti, neanche al Sud) ma quello che potete fare e, se non potete farlo, fateci ritornare al voto e (con questa linea) magari prenderete il doppio dei voti (magari anche al Sud). In caso contrario saranno i vostri elettori (anche meridionali) a giudicarvi e magari (da neoborbonici o da neosudisti) non tutti i mali, a volte, vengono per nuocere…